IL RUBINO
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- varietà e colori: Corindone - Rosso
- Durezza: 9
- Peso specifico: 3,99-4.02
- Indice di rifrazione: n. 1.760 1.768
- Birifrangenza: 0.008 Uniassico Negativo

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Le gemme più importanti dal punto di vista commerciale, dopo il diamante, sono il rubino e lo zaffiro, che nonostante l’aspetto così differente, appartengono entrambi alla stessa famiglia mineralogica, il corindone.

Si trovano in natura anche corindoni con colori giallo, arancio, violetto, incolore e verde.

Il corindone, se fosse puro, sarebbe totalmente incolore ; infatti le tinte del rubino e dello zaffiro sono dovute a tracce di ossidi metallici.

Il corindone è una pietra notevolmente dura, seconda solo al diamante.

Il nome "rubino" deriva dal latino "rubeus", cioè rosso.

Interessante il significato che veniva dato nell’antichità a queste pietre: possedere rubini significava dominio, amore e fede;

Giacimenti del rubino: Birmania, Thailandia, Sry Lanka, Cambogia, Tanzania.

Il colore del rubino varia da un rosa pallido, passando per tutte le sfumature di rosso, a un cremisi scuro.Il colore del rubino è dovuto a tracce di cromo; la percentuale che può arrivare fino al 4% determina l’intensità del colore. Il colore più apprezzato per i rubini migliori è un rosso tendente al porpora : il cosiddetto "sangue di piccione".

Rifrazione: Un raggio di luce che penetra in una pietra come il rubino o lo zaffiro si scinde in due raggi. Questo fenomeno si chiama birifrangenza o doppia rifrazione e permette che qualsiasi oggetto osservato attraverso il cristallo appaia lievemente sdoppiato nei casi più evidenti. Questa caratteristica è comune a tutte le gemme appartenente al gruppo dimetrico. Il fatto che esistano due raggi influisce sul colore, dando sfumature diverse. Questo effetto cromatico differenziale si chiama dicroismo. Il colore più gradevole ha un colore rosso purpureo profondo nel rubino e un colore blu reale profondo nello zaffiro.

Lucentezza e dispersione: la lucentezza del rubino e dello zaffiro è vitrea, ma talvolta può tendere all’adamantino. Il valore di dispersione è decisamente modesto rispetto a quello del diamante, e quindi la bellezza del corindone non risiede nei lampi di colori, come nel diamante, ma soltanto nelle sfumature di colore.

Inclusioni: come già rilevato, i meravigliosi colori di queste pietre è dovuto a tracce di ossidi metallici incorporati nel cristallo, quindi in questo caso la purezza non è una virtù. Addirittura, dalle inclusioni che si possono notare nei corindoni, si può talvolta capirne la provenienza.

Le pietre stellate sono in correlazione con le caratteristiche interne dei corindoni. Infatti, solitamente queste pietre vengono tagliate a cabochon e questo permette la riflessione di alcune inclusioni che formano in superficie dei raggi di luce a forma di stella.